Mai come in questi ultimi giorni mi sono resa conto di come sono spesso impreparata di fronte a gioie grandi e a dolori troppo forti che in un modo o nell'altro ti sconvolgono la vita.
Quando 6 anni fa R. mi ha chiesto di sposarlo ero comodamente seduta sul divano a vedermi un film e appena mi ha fatto la proposta ci ho messo un pò per assimilarla e solo dopo mezz'ora mi sono voltata verso di lui e quello che sono riuscita a dirgli è stato un "eh?". Non che non fossi felice, attenzione. Lo ero e come. Ero al settimo cielo, anzi! Solo che in quel momento la sorpresa e il mio stupore hanno preso il sopravvento sulla gioia immensa che provavo e la mia mente è andata in black out.
E dire anche un semplice SI (che poi semplice non è visto, che è per tutta la vita) ha richiesto un vero e proprio impegno da parte mia... e in tutti i sensi direi!
Questa settimana ho vissuto due gravi lutti che riguardano due persone a cui sono legata.
La mamma di F. se n'è andata dopo 16 mesi di tentativi da parte dei medici di cercare di trovare una cura ad una malattia di cui nessuno aveva conoscenza.
Due giorni fa è toccato a M.G., sorella della mia amica P. Aveva poco più di quarant'anni, una vita serena con un marito che l'adorava e due bambini ancora da crescere. Stava bene fino all'altro ieri. Poi un malore. Un arresto cardiaco ed è finito tutto.
Se per F. ho provato un immenso dispiacere, anche perché so quello che ha passato sia lui che la sua famiglia durante tutto il periodo della malattia, visto che un'esperienza simile l'ho vissuta con R. due anni fa e ancora oggi ce ne portiamo dietro le conseguenze; è come se avessi ricevuto un pugno allo stomaco quando ho saputo di M.G.. Mi sono sentita senza forze, incapace di parlare e perfino di piangere.
Pensando a lei, che aveva ancora una vita tutta da vivere, e alla sua famiglia, distrutta da un dolore così grande e sconvolgente, ho provato una profonda tristezza.
Tristezza dettata dal fatto che non puoi fare niente per alleviare il dolore di quelli che in questo momento soffrono.
Tristezza legata alla tua incapacità di trovare delle spiegazioni quello che è successo, perché di spiegazioni da dare in questi casi non ce ne sono.
Tristezza perché ieri pomeriggio durante la funzione funebre in Chiesa mi sono accorta di come tutti noi siamo impreparati ad affrontare il dolore per la perdita di una persona cara e che per quanto questa sia una cosa che purtroppo accomuna tutti nessuno di noi si abituerà mai ad accettare.
In autostrada, durante il viaggio di ritorno a casa, alla radio ho sentito Cry baby di Janis Joplin.
E finalmente sono riuscita a piangere.
Quando 6 anni fa R. mi ha chiesto di sposarlo ero comodamente seduta sul divano a vedermi un film e appena mi ha fatto la proposta ci ho messo un pò per assimilarla e solo dopo mezz'ora mi sono voltata verso di lui e quello che sono riuscita a dirgli è stato un "eh?". Non che non fossi felice, attenzione. Lo ero e come. Ero al settimo cielo, anzi! Solo che in quel momento la sorpresa e il mio stupore hanno preso il sopravvento sulla gioia immensa che provavo e la mia mente è andata in black out.
E dire anche un semplice SI (che poi semplice non è visto, che è per tutta la vita) ha richiesto un vero e proprio impegno da parte mia... e in tutti i sensi direi!
Questa settimana ho vissuto due gravi lutti che riguardano due persone a cui sono legata.
La mamma di F. se n'è andata dopo 16 mesi di tentativi da parte dei medici di cercare di trovare una cura ad una malattia di cui nessuno aveva conoscenza.
Due giorni fa è toccato a M.G., sorella della mia amica P. Aveva poco più di quarant'anni, una vita serena con un marito che l'adorava e due bambini ancora da crescere. Stava bene fino all'altro ieri. Poi un malore. Un arresto cardiaco ed è finito tutto.
Se per F. ho provato un immenso dispiacere, anche perché so quello che ha passato sia lui che la sua famiglia durante tutto il periodo della malattia, visto che un'esperienza simile l'ho vissuta con R. due anni fa e ancora oggi ce ne portiamo dietro le conseguenze; è come se avessi ricevuto un pugno allo stomaco quando ho saputo di M.G.. Mi sono sentita senza forze, incapace di parlare e perfino di piangere.
Pensando a lei, che aveva ancora una vita tutta da vivere, e alla sua famiglia, distrutta da un dolore così grande e sconvolgente, ho provato una profonda tristezza.
Tristezza dettata dal fatto che non puoi fare niente per alleviare il dolore di quelli che in questo momento soffrono.
Tristezza legata alla tua incapacità di trovare delle spiegazioni quello che è successo, perché di spiegazioni da dare in questi casi non ce ne sono.
Tristezza perché ieri pomeriggio durante la funzione funebre in Chiesa mi sono accorta di come tutti noi siamo impreparati ad affrontare il dolore per la perdita di una persona cara e che per quanto questa sia una cosa che purtroppo accomuna tutti nessuno di noi si abituerà mai ad accettare.
In autostrada, durante il viaggio di ritorno a casa, alla radio ho sentito Cry baby di Janis Joplin.
E finalmente sono riuscita a piangere.
Brava Anto!
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