Stamattina Ante@ e nonno N. hanno preso il treno delle 6 e sono partiti per Messina perché alle 11 lui doveva fare una visita medica e lei ha deciso di accompagnarlo.
<< Ah... finalmente! >>
<<Finalmente cosa, papà? >>
<< Finalmente posso camminare tranquillo senza nessuno che mi rompe le scatole! >>
<< ....? >>
<< Si, perché l'ultima volta che sono venuto qui tua madre è stata una camurria! E' sempre preoccupata per me, mi sta appiccicata, mi tiene per il braccio e ogni minuto mi chiede "Nonno N. stai bene? Stai bene? Come ti senti? Ti vuoi riposare? Vuoi mangiare qualcosa? Ci fermiamo sulla quella panchina? >>
<< Va bene, papà ma la conosci, sai com'è ansiosa e poi si preoccupa per te, scusami! >>
<< Ma se io mi sento bene perché mi deve stare addosso in questo modo, perché? >>
E così oggi dopo avere fatto la vista oculistica, che peraltro è andata molto bene, Antea e il suo papà hanno passeggiato per il Centro di Messina, fatto un giro per i negozi, pranzato insieme in un localino vicino la stazione gestito da tre ragazze super organizzate e gentilissime, risposto alle 100 telefonate di un'ansiosa nonna M. che le chiedeva sempre "Tuo padre? Tutto a posto? Avete fatto tutto quindi?" con lui che le suggeriva scherzando "Dille che che ci siamo persi, dille che ci siamo persi!", parlato di tutto e di più (solo due volte nell'arco della giornata Antea gli ha chiesto come stava ) e poi sono tornati alla stazione, ripreso il treno di ritorno e sono tornati a casa dove ad attenderli c'erano la nanetta e la moglie ansiosa, lui felice come un ragazzino in gita e lei contenta di avere trascorso una giornata così rilassante insieme ad un padre che non smette mai di stupirla per la sua forza e questa grande voglia, nonostante tutto quello che ha passato lo scorso anno, di non arrendersi mai.
<< Ah... finalmente! >>
<<Finalmente cosa, papà? >>
<< Finalmente posso camminare tranquillo senza nessuno che mi rompe le scatole! >>
<< ....? >>
<< Si, perché l'ultima volta che sono venuto qui tua madre è stata una camurria! E' sempre preoccupata per me, mi sta appiccicata, mi tiene per il braccio e ogni minuto mi chiede "Nonno N. stai bene? Stai bene? Come ti senti? Ti vuoi riposare? Vuoi mangiare qualcosa? Ci fermiamo sulla quella panchina? >>
<< Va bene, papà ma la conosci, sai com'è ansiosa e poi si preoccupa per te, scusami! >>
<< Ma se io mi sento bene perché mi deve stare addosso in questo modo, perché? >>
E così oggi dopo avere fatto la vista oculistica, che peraltro è andata molto bene, Antea e il suo papà hanno passeggiato per il Centro di Messina, fatto un giro per i negozi, pranzato insieme in un localino vicino la stazione gestito da tre ragazze super organizzate e gentilissime, risposto alle 100 telefonate di un'ansiosa nonna M. che le chiedeva sempre "Tuo padre? Tutto a posto? Avete fatto tutto quindi?" con lui che le suggeriva scherzando "Dille che che ci siamo persi, dille che ci siamo persi!", parlato di tutto e di più (solo due volte nell'arco della giornata Antea gli ha chiesto come stava ) e poi sono tornati alla stazione, ripreso il treno di ritorno e sono tornati a casa dove ad attenderli c'erano la nanetta e la moglie ansiosa, lui felice come un ragazzino in gita e lei contenta di avere trascorso una giornata così rilassante insieme ad un padre che non smette mai di stupirla per la sua forza e questa grande voglia, nonostante tutto quello che ha passato lo scorso anno, di non arrendersi mai.
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