Il dolore non ha forma ma riempie tutti gli spazi che trova dentro e fuori di me. Sono le lacrime che non so fermare, il mio cuore accartocciato e i muscoli che si appesantiscono e non mi reggono in piedi. Il dolore non ha colore. Non riesco ad associarlo a una tonalità precisa come il nero, il rosso, il blu né ad una sfumatura indefinita. È invisibile. Un niente torbido e vischioso che ti avvolge e non fa respirare. Il dolore non è qualcosa di materiale, che puoi toccare. Ma quando arriva ti fa un male cane, come se fosse una lama che ti taglia e fa sanguinare. Il dolore è muto, ma mi urla dentro disperatamente senza che nessuno lo possa ascoltare. Il dolore non ha misura perché nessuno potrà mai capire né tanto meno sapere quanto sia profondo quello che io realmente posso provare. Il mio grande dolore sei TU papà, che sei andato via in silenzio senza dirmi nulla, lasciandomi questo grande vuoto dentro che niente e nessuno potrà colmare MAI. A.
- "Ho letto una frase di un libro che mi ha fatto pensare a te." - "Che strano... Mi ritrovi sempre nel testo di una canzone, tra le parole di un libro o una scena di qualche film." - "È vero mi succede..." - "E se mi perdessi?" - "Saprei sempre dove trovarti." " Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non si era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così." Da Il barone rampante, Italo Calvino